COME
VALUTARE LO STATO DI CONSERVAZIONE DELLE COPERTURE IN CEMENTO AMIANTO.
Nel post precedente abbiamo visto cosa prescrive la normativa
vigente nei confronti dei proprietari di immobili in presenza di materiali
contenenti amianto.
In particolare abbiamo visto che in generale non esiste l’obbligo
della rimozione, ma bensì la norma prescrive l’obbligo del monitoraggio.
Il monitoraggio di cui sopra, che è compito del proprietario o di
un suo delegato (responsabile amianto), serve per capire lo stato di conservazione
del manufatto, e di conseguenza in caso di necessità, prendere provvedimenti
opportuni e consoni alla situazione rilevata.
Come messo in evidenza nel post precedente, nel caso in cui il manufatto è
in cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni
dell'edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d'aria possono
causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale. In questi casi va previsto un intervento di bonifica.
Occorre osservare che, considerando che le coperture in cemento amianto sono ormai bandite da oltre 20 anni, è facile che tali manufatti al giorno d'oggi si trovino in cattive condizioni, semplicemente per vetustà.
Occorre osservare che, considerando che le coperture in cemento amianto sono ormai bandite da oltre 20 anni, è facile che tali manufatti al giorno d'oggi si trovino in cattive condizioni, semplicemente per vetustà.
Come è
possibile però, concretamente, valutare lo stato di conservazione dei manufatti?
A tal fine facciamo riferimento alle “Linee Guida per la Valutazione dello stato di conservazione delle Coperture in Cemento-Amianto e per la Valutazione del rischio”, emanate
dall’Assessorato Politiche per la Salute – Servizio Sanità Pubblica, della
Regione Emilia Romagna.
In questo testo si è messo a punto un metodo per la valutazione
oggettiva dello stato di conservazione delle coperture in cemento amianto,
attribuendo un punteggio ai vari parametri che lo descrivono.
I principali parametri da rilevare attraverso l’ispezione visiva
sono:
- la friabilità del materiale: la matrice si sgretola facilmente dando luogo a liberazione di fibre;
- le condizioni della superficie: evidenza di crepe, rotture, sfaldamenti;
- l’integrità della matrice: evidenza di aree di corrosione della matrice con affioramento delle fibre di amianto;
- i trattamenti protettivi della superficie della copertura: verniciatura, incapsulamento, ecc….;
- lo sviluppo di muffe e/o licheni sulla superficie;
- la presenza di materiale pulverulento in corrispondenza di scoli d’acqua e nella gronda;
- la presenza di materiale pulverulento aggregato in piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento.
I precedenti parametri vengono valutati attraverso la seguente scheda
A seconda del punteggio ottenuto occorrerà prendere dei provvedimenti opportuni, sempre proposti dalle linee guida di cui sopra, e che sono i seguenti.
NOTA BENE : durante i campionamenti e/o le prove per valutare la compattezza
del materiale è necessario l'utilizzo di una maschera di protezione con filtro
P3 e di idonea tuta a perdere per eliminare il rischio di inalazione e di
diffusione di fibre di amianto.
E' possibile scaricare il teso completo delle linee guida nell'area download del nostro sito.
Un saluto a tutti.
Ing. Giuliano Vecchi
Impresa Vecchi srl